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Archive for luglio 2010

Questo è il titolo del libro in inglese scritto da Stieg Larsson. In Italiano il titolo è tradotto così: “Uomini che odiano le donne“. Non so perché i titoli sono cambiati frequentemente in altre lingue, forse per le ragioni culturali, ma a me il titolo originale di questo libro svedese sembra più affascinante. Recentemente toccava a me di scegliere il prossimo libro per il mio book club. Me l’ha fatto conosciuto nel primo caso, la mia amica Giselle che abita in Umbria. Se non lo già sapete, Giselle e suo marito Mark fanno le escursioni di vino in Umbria chiamato “Gusto Wine Tours”. Ho letto su facebook di Giselle che a lei è piaciuto moltissimo il libro di Larsson. Mi è incuriosita e pensavo che avrebbe fatto per una bella discussione vivace per il mio gruppo.

Le pagine di Larsson sono piene di tantissimi dettagli completi. Davvero gli piace mettere tanti dettagli  per descrivere i luoghi e le persone per stabilire la trama. Per esempio, c’era un paragrafo intero per delineare il Mac Computer perferito usato dalla protagonista! Come risultato pensavo che le prime pagine del libro facessero andate un po’ lentamente. Però verso pagina cento la storia è diventata molto interessante e ho letto il resto in un baleno! Non potevo girare le pagine più velocemente. L’ho portato con me durante un viaggio che ho fatto in aereo recentemente e mentre lo leggevo le cinque ore tra San Francisco e Philadelphia hanno sciolto via. Stavo ancora leggendo il libro dopo che l’aereo si è fermato e gli altri stavano raccogliendo i loro bagagli dai compartimenti sopra i sedili!

Ho trovato il protagonista, Lisbeth Salander, la ragazza con il tatuaggio di un drago, simpatica nonostante che nel libro non lo sia. Invece è una ragazza difficile, sola nel mondo, che ha sofferta molto nella sua giovane vita. Però è una genialoide e fuori dalle righe e ha un talento per hacking e per investigare che rendono il suo carattere molto interessante. La storia diventa più intrigante quando lei incontra Mikael Blomkvist, un giornalista economico, caduto in disgrazia e guai, e i due combinano i loro forzi per risolvere una vecchia indagine dagli anni sessanta. Insieme trovano la chiave al mistero della famiglia di Henrik Vanger e la scomparsa della sua nipote Harriet. La storia è molto complicata e tratta di spionaggio finanziaria, nazismo, la guerra mondiale, l’abuso delle donne, terrore inquietante, rapporti strani e amicizie forti. Non è una storia per i deboli del cuore.

Ora non vedo l’ora di leggere i prossimi libri nella trilogia: “La ragazza che gioca con fuoco” e “La regina dei castelli di carta”. Le storie continuano con i personaggi di Lisbeth and Mikael mentre loro affrontano nuovi delitti insieme. Bene! Voglio sapere più della ragazza con il tatuaggio!

Tutti i libri sono disponibile tramite IBS (Internet Book Store) in italiano.

I tre libri ora sono già in cinema. Ecco i trailer in italiano di tutti tre film.

Trailer italiano: Uomini che odiano le donne

Trailer italiano: La ragazza che giocava con il fuoco

Trailer italiano: la regina dei castelli di carta

genialoide = chi mostra ingegno vivace ma stravagante
fuori dalle righe = outside of the norm
tatuaggio = tattoo
in un baleno = fare qualcosa molto presto

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No infatti! In questo momento sono in New Jersey. Perché domandate? Sono venuta a trovare i miei genitori per alcuni giorni. Il tempo fa umido e caldo qui sulla costa est e ogni mattina mi alzo con i miei alle sette e mezzo. Dovete ricordare che io sono di California e quindi non sono ancora abituata al fuso d’orario. Per me alzare alle sette e mezzo e come alzare alle quattro e mezzo della mattina in California! Dunque ho bisogno di fortificarmi con un bell’espresso per affrontare ciascun giorno in New Jersey!

Oggi siamo usciti per andare in centro per fare un po’ di shopping e ho cercato disperatamente un posto dove potevo prendermi un caffè. Di solito, qui negli stati uniti, cè un Starbucks dietro ogni angolo. Però in questo centro commerciale non c’erano nessun segno di un Starbucks. Dunque ero estatica quando ho visto un Panera Bread. Abbiamo deciso di entrare per prendere un panino e sedersi un po’ per evitare il caldo appiccicoso. Ho ordinato un espresso dalla ragazza alla cassa. Ero molto contenta e in attesa di ricevere una piccola tazza di caffè forte con zucchero, con un cucchiaio messi su un piattino. Aspettavo questo:

Invece ho ricevuto questo:

All’inizio pensavo che la ragazza ha sbagliato il mio ordine e mi ha fatto un caffè latte o qualcosa da genere.

“Scusate, ma ho ordinato un espresso.”

“Sì, sì. Questo è un espresso.”

“Davvero! Madonna! Che tazza grande…e di CARTA! Mi sento così speciale!

Ho guardato dentro e certamente nel fondo della tazza enorme (di carta!) c’era un piccolo po’ di liquido scuro. Ecco il mio espresso che ho ordinato!

Qualche volta le differenze culturali sono enormi! (E gli italiani si domandano perché i turisti americani gli guardano con perplessità quando loro ordinano un espresso e lo ricevono in una piccolissima tazza di ceramica, invece di una grande tazza di carta “to-go”, che devono invece bere al banco nel bar! È colpo di Panera Bread… e anche di Starbucks)!

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Perché no? In Italia c’è una popolazione grande delle zanzare e sembra giusto che ci sarebbe una festa speciale per onorare queste piccole peste. Io so benissimo che ci sono tante zanzare che si sentono come a casa proprio in italia perchè quando ero alla Moscadella a Castlemuzio in toscano l’ultima volta, sono stata mangiata completamente da una banda delle zanzare feroci! Dico io, se non possiamo sconfittarle, possiamo aggiungerle!

A Berra nel Basso ferrares dal 14 al 17 agosto la zanzara sarà “la regina” della festa e tutti noi possiamo essere i loro sudditi alla “Festa della Zanzara“.

Ci sarà la ‘Zanzaroteca’, ossia Zanzara e cultura in biblioteca con sonetti a lei dedicata del Tasso, opere di Virgilio, poesie di Rodari, la Divina commedia del sommo Dante, racconti di Benni, la Bibbia. Poi ‘Zanzascienza’ e ‘Zanzabiologia’ per studiarne le fasi di sviluppò in direttà al microscopio, o le trappole, lotta biologica e monitoraggio delle catture.

E ancora ‘Stai lontana da me’, ossia tecniche antiche e moderne per tenere lontane le zanzare, e concorsi di fumetto con ‘Striscia la zanzara’. Momenti ludici con giochi come ‘Zanzalotto’, ‘Famm vedar la tavra’ (tradotto, ‘fammi vedere il pomfo’, l’infiammazione che causa la puntura), ‘Piu’ gratti e più vincì, ‘Zanzaquiz’ e, per finire in crescendo, la ‘Sexitavra’, il pomfo più sexi della sera. Ce n’é per tutti i gusti, anche a tavola ogni sera con i ‘Zanzasapori’. Tutti da provare.

“Zanzara” è uno delle mie parole preferite! Ricordo bene la prima volta che ho parlato con la mia amica Rossella su skype e mi ha chiesto quali sono le mie parole preferite italiane e le ho detto: zanzara! Lei ha riso forte! Mi piace la parola zanzara perché suona come una vera zzzzanzzzzzara. È perfetto che Rossella è stata la persona di farmi conoscere di questa festa della zanzara!

Allora cominciamo presto a festeggiare le zanzare con questa filastrocche dedicata alle zanzare!

Era una zanzara in abito da sera,
se l’era messo per far bella figura
e se ne volava intorno ad una culla,
una culla bella con il fiocco rosa.
Così volando, però, ve lo assicuro,
aveva in mente un tenero pensiero:
voleva fare una serenata
ad una bimba che s’era addormentata:

Zin zin zin zin – zin zin zin zin
zin zin zin zin – zin zin

Povere zanzare, non sono mai gradite,
anche se sono in abito da sera!
E su un muro bianco, ecco all’improvviso
L’ombra di una mano…una grande mano…!
Ma la zanzara più furba e più spedita,
riuscì a fuggire da quelle cinque dita,
e dopo un poco, indovinate,
la serenata la volle fare a me!

Zin zin zin zin – zin zin zin zin
zin zin zin zin – zin zin

Dobbiamo sempre avere pazienza e un bel senso di umorismo quando noi trattiamo con le zanzare. Ecco alcuni video per farci ridere alle piccole peste. Il primo video è un simpatico cortometraggio d’animazione con una zanzara svampita che punge un pepperoncino. L’altro presenta le difficoltà quando una zanzara deve affrontare un ventilatore.

Vi lascio con una canzone “La zanzara” di Rita Pavone una cantatrice dagli anni sessanta.

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È un vero peccato quando il pubblico ride alla fine di un film drammatico. Qualche volta potrebbe essere perché il pubblico si sente nervoso dopo sentirsi un’emozione intensa…o forse è perché il film è così strano e ridicolo che il pubblico non riesce di mettersi nei panni dei personaggi ed è stupefatto quando il film finisce stranamente. Purtroppo, il secondo scenario è quello che ho visuto sabato sera, dopo la fine del nuovo film di Luca Guadagnino “Io sono l’amore” a San Jose al teatro di Santana Row.

Il teatro era compreso degli Italiani e degli Americani e quando il film ha finito le risate si sono increspate attraversa la sala. Ero un po’ delusa, perchè anch’io ho trovato il film un po’ vanitoso e banale. Dopotutto avevo un grande desiderio di vedere questo film dopo aver visto l’anteprima. Sembrava un film delizioso e una storia ricca, piena di mistero, intrigo e passione. Pero, secondo me, ancora una volta, l’anteprima è meglio del film veramente. Ho trovato il film lungo, noioso e lento. Le immagine, che i critici hanno delirate, erano un po’ comuni. Alla fine del film pensavo che il carattere della protagonista Emma (Tilda Swinton), avesse diventata molto brutta e non aveva molta interesse nel suo problema.

Sì, sì ho capito bene la premessa del film. Emma è una donna russa, quarantenni, sposata con un uomo di Milano ed inghiottita dalla vita italiana e la sua famiglia Milanese. Ha uno stile di vita elegante e benestante, ma poveretta, dopo tutti gli anni di vivere a Milano ha perso la sua identità. Abita in una grande casa, quasi come un museo, o meglio un mausoleo, e niente e nessuno a lei interessano, ok…con l’eccezione dei figili. Lei suoi giorni sono uguali e grigi, come gli inverni di Milano o come la zuppa opaca che cucina per la familiga.

Entra un giovane ragazzo, quasi la stessa età di suo figlio preferito e lui risveglia in lei, tramite la sua passione per cucinare, la sua passione di vivere. Il sole brilla di nuovo, i fiori sbocciano e gli insetti ronzano, indicano che il mondo veramente e un posto bello. La coppia entra in un rapporto clandestino, lei taglia i capelli e cucina i piatti russi celebrando il fatto che ha riscoperto la sua vera identità sepolto dentro di lei. Però, Emma gioca con fuoco e alla fine rischia tutto, con un risultato disastroso.

Sembra un film interessante, no? Io l’avevo pensato. Avevo grandi speranze che il film sarebbe ottimo. Alla fine però era un po’ risibile. Mi piacciono le immagine belle e le allusioni uniche, però in questo film, sembrava che i simoboli fossero molto normali. Quante volte dobbiamo guardare una statua che piange nella pioggia o il cantuccio del gradino, quello che Edo è caduto addosso…o quante volte dobbiamo vedere gli insetti magnificati durante un’ora di passione nel campo. Va be’.

Alcuni di voi l’avete visto? Che ne avete pensato? Ora penso di andare a guardare il trailer di nuovo e immagino come l’avessi voluto andare.

Ecco due recensione:

Una positiva

Una negativa

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Spero che l’estate vada bene per tutti voi! Non c’è una stagione migliore per rilassarsi un po’, staccare la spina ed andare in vacanza!

Mentre io mi sto godendo il bel caldo dell’estate ed i bei campi dei girasole qui in California, sono anche molto industriosa e piena di nuovi progetti. L’altro giorno ho fatto un’allusione al fatto di avere una bella notizia da dirvi. Ora che i dettagli sono più definiti posso aggiornarvi della nostra novità. Mi da tanto piacere annunciare che fra poco mio marito ed io accogliamo nella nostra famiglia una ragazza d’Italia! Il suo nome è Francesca e ha diciassette anni. Sarà con noi per un anno mentre lei frequenta la stessa scuola con mio figlio. Non vediamo l’ora di incontrala in persona! Abbiamo già scambiato le lettere e secondo me sembra una ragazza in gamba, carina, gentile e molto coraggiosa! Avevo sempre voluto una figlia. Ora avrò ne avrò una che parla italiano!!! Non posso chiedere di più!

Voglio dirti Francesca che ti aspettiamo a braccia aperte. Voglio che ti metta comoda e faccia come se fosti a nostra casa fosse tua. Alla mamma di Francesca voglio dire che penso che tu sia molto coraggiosa lasciarla andare all’estero. Non preoccuparti! Mi penderò cura di lei come se lei fosse mia figlia!

A tutti voi che seguite il blog, divertitevi per le vostre vacanze! Ecco due canzone per voi, due delle mie preferite di Giorgia!

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Dillo con un bacio! Ecco l’ultimo slogan dal sito web di Perugina, un’azienda alimentare italiana con sede nel centro storico di Perigua. Questa pasticceria famosa fa i cioccolatini “Baci”. Il Bacio Perugina è un cioccolatino dalla forma irregolare e tondeggiante, farcito con gianduia, granella di nocciola e ricoperto di ciccolato fondente. (Tutte quelle parole fa un boccone grande da dire…più grande delle proprio caramelle che Perugina fanno! Vedi il vocabolario sotto per capirle meglio!)

Si dice che il Bacio sia nato dall’idea di Luisa Spagnoli di impastare con altro cioccolato i frammenti di nocciola che venivano gettati durante la lavorazione dei cioccolatini. Ne venne fuori uno strano cioccolatino dalla forma irregolare, che ricordava l’immagine di un pugno chiuso, dove la nocca più sporgente era rappresentata da una nocciola intera. Fu chiamato per questo “Cazzotto”.

Giovanni Buitoni non convinto che fosse una buona idea proporre dei cioccolatini da regalare con il nome di “cazzotti”, volle ribattezzarli con un nome più adatto. Nasce così il “Bacio” Perugina.

C’è anche questa versione della nascità del Bacio Perugina, è secondo me è molto più romantica! La leggenda va cosi…

I Baci furono creati sempre da Luisa Spagnoli moglie di uno dei fondatori della Perugina, in onore del suo giovane amante, Giovanni Buitoni, figlio di un socio dell’azienda.

Luisa gli scriveva brevi messaggi d’amore e li avvolgeva attorno ai cioccolatini che mandava poi a Giovanni perché li ispezionasse. Alla sua morte, Giovanni Buitoni volle legare per sempre questa dolce idea al cioccolatino. Così oggi tra il cioccolatino e l’incarto argentato troviamo ancora un messaggio d’amore scritto in varie lingue.

Qualsiasi è l’origine del bacio vale la pena provarlo! Ecco alcuni slogan degli anni passati delle pubblicità vecche di Bacio Perugina:

Ovunque c’è amore, c’è un Bacio Perugina! (vedi la pubblicità sopra)

Li sogno anche di notte!
La salvezza dei ritardatari….Baci Perugina!


Offrendo questi ‘Baci’ è come dire dolcemente ‘tu mi piaci’!

Lo slogan dal sito web attuale suggerisce: Dillo con un bacio! Ma dai! Un bacio solamente! Stiamo parlando dei cioccolatini vero? Io, come Adriano Celentano, dico “Dillo con 24000 baci!” (Adriano Celentano è sempre paragonato a Elvis Presley ed è chiamato  il molleggiato perché balla come una molla! Per vedere un altro video di Celentano vai al blog precedente, in cui ho parlato della sua canzone Prisencolinensinaincuiusol )

farcito = stuffed, filled

gianduia = tipo di cioccolata

fondente = dark chocolate

tondeggiante = somewhat round

granella di nocciola = chips, little pieces of hazlenut

cazzotto = punch

prendere qualcuno a cazzotti = beat somebody up

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Questo weekend negli stati uniti, festeggiamo il quattro luglio. Il tempo fa bello e caldo e ci saranno le parate, le manifestazioni americane ed i fuochi artificiali! Nel pomeriggio, dopo le sfilate, andiamo per assistere ad una festa che i nostri amici danno ogni anno. C’è sempre una grande folla ma ciascun ospite porta un piatto per la tavola, dunque c’è sempre un abbondanza di hot dogs, hamburgers e costine… non c’è la minima paura di non sfamare una bocca!

Dopo pranzare, non vedo l’ora di tuffarmi in piscina, bere una birra a chiacchierare con gli amici. Poi verso le otto di sera andiamo tutti insieme ad un grande campo dove guardiamo una mostra magnifica della pirotecnica. Ammiriamo le luci che sfavillavano verso la terra, accompagnate dalla musica patriottica di un’orchesta registrata.

Mentre il cielo brilla con le faville, sturiamo una bottiglia di champagne e facciamo un brindisi a tutte le persone che hanno preso di petto la nostra costituzione e hanno difeso questo paese per tutti noi Americani. Vi guarantisco che dopo un giorno di festeggiare così, avrò un sonno di piombo e Lunedì mattina avro’ difficoltà levarmi dal letto!

Mio suocero è appena arrivato da Chicago e ci sarà qui per trascorrere la festa con noi. Sarà il nostro ospite per quasi dodici giorni. C’è un’espressione Italiana: “L’ospite è come il pesce e dopo tre giorni puzza!” Ma dai! Lui è veramente gentile, a volta un po’ testardo e qualche volta devo trattarlo con i guanti, ma per la maggior parte è un buon ospite. Ama i suoi nipoti e vuole stare con loro tutta la volta. Lui è sempre gentile con me e ha sempre un bel complimento quando io preparo la cena…qualsiasi cosa che io preparo! Secondo lui, faccio sempre faville!

Buona festa a tutti! Spero che la vostra festa sia risplendente come le luci che brillano nel cielo questo quattro luglio!

sfamare una bocca = nutrire in modo da togliere la fame, sfamare una popolazione sottoalimentata, feed

sfavillavano di luci = risplendere di una luce viva, abbagliante

brillare = splendere di luce viva e tremula

favilla = piccolissimo frammento di materia incandescente = spark

sturare = unclog – unplug, togliere il tappo a qualcosa, sturare una bottiglia

prendere di petto una situazione = affrontare una situazione con coraggio

sonno di piombo, avere un sonno di = to be a heavy sleeper

levarsi = alzare, sollevare, tirare su, get up, rise uprise

L’opsite è come il pesce e dopo tre giorni puzza! = Guests like fish smell after three days

trattare qualcuno con i guanti = trattare qualcuno cautamente, to handle with kid gloves

fare faville = to sparkle, to stand out at one’s best, give a sparkling performance.

Ecco un video dei fuochi artificiali dal nostro campo, qualcuno ha fatto nel 2008 (sembra che il programma non cambi mai!)

Ecco un video che ho fatto proprio quest’anno della nostra parata:

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