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30 Days of Indie Travel Project Day 19: “SPIRIT – Some places have the power to make even the most die-hard agnostic reconsider their position. Have you ever been in a place where you felt more alive or more connected to nature, the universe, or a higher power than anywhere else? To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Il giorno 19 del progetto e il tema è: “SPIRITO –  Sei mai stato in un posto dove ti senti un potere elevato?

Mi piacciono le altezze. Mi piace stare al di sopra della terra, lontano dalla pazza folla. Mi piace essere così in alto che il mondo sembra un modello in miniatura ed i problemi della vita quotidiana sembrano di sciogliere nella nulla. In alto, sopra la terra ho una prospettiva migliore e il mondo sembra nuovo, fresco e pieno di possibilità.

L’italia è un buon posto di andare se si piacciono le altezze. È un paese pieno di campanili, duomi ed palazzi pubblici che salgono alle stelle. Mi ricordo bene la prima volta che ho scalato la Torre del Mangia a Siena. Ero una ragazza di Iowa che non era abituata a vedere il mondo dall’alto. Ero sbalordita! Sembrava che tutti i miei sensi fossero stati risvegliati. La torre è soprannominato “Torre del mangiatore” a causa del fatto che Giovanni di Balduccio, che la realizzò nel 1338, aveva la tendenza a spendere tutti suoi soldi per cibo. Fortunatamente per chi ama altezze come me, ha risparmiato qualche spicciolo per costruire questa torre che si trova nella piazza del Campo a Siena.

Dalle altezze vertiginose della Torre del Mangia c’è una panorama fantastico della campagna senese. Quella prima volta dalla cima della torre di Giovanni, mi meravigliai che il territorio italiano, per quanto l’occhio poteva vedere, era pieno di piccoli alberi e cespugli rotondi e nebbia porpora che sembravano proprio come i pittori del Rinascimento l’avessero raffigurato. Ho sempre pensato che questo tecnico fosse un pittorico stilizzato, ma in realtà questo è ciò che il paesaggio italiano si presenta dall’alto. Posso passare ore e ore a guardare il mondo da tali altezze splendide. Il mondo sembra un tappeto magico e io sono in timore per la sua bellezza.

Quando vi trovate in Italia la prossima volta, un’altra torre meravigliosa per scalare è la torre di Guinigi a Lucca, dove si trova un albero che cresce fuori dal suo tetto…e non dimentichiamo la Torre dei Lamberti a Verona che offre una vista mozzafiato sulla città e dintorni circostanti. Fino a che vi trovate a Verono ecco una bella vista virtuale dalla cima della torre.

Allora…arrampicata felice!

30 Days of Indie Travel Project Day 17: “ PASSION – It’s easy to be passionate about travel, but does that passion permeate the rest of your life? To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Il giorno 17 del progetto e il tema è: “PASSIONE –  è facile essere appassionato di viaggiare, ma come vi fate a sostenere la passione nella vita quotidiana?

Come faccio a sostenere la passione per viaggiare e l’amore per un altro paese nella vita quotidiana? Vediamo. Dai! Sono così appassionata dell’Italia e della lingua che sono abbastanza pazza da lanciare un blog tutto in Italiano. Sono una grafica, che non solo ama lavorare con le foto e le immagini, ma sono anche una donna affascinata dell’arte delle parole…specificamente parole italiane.

Negli ultimi anni, ho fatto tante cose per aumentare la curva d’apprendimento per stare più vicino a un paese che ho decisod’adottare. Ci sono stati innumerevoli guide didattiche, libri di grammatica e audio CD. Frequento classi serali, guardo film e leggo romanzi. Faccio conversazione su skype con gli amici e la famiglia ha anche accolto una ragazza della Puglia alla nostra casa per tutto un anno, così abbiamo potuto scambiare esperienze culturali. Partecipo al forum on-line e vado spesso ai Meetup Group nel mio quartiere per trovare altri studenti d’italiano. Leggo i giornali on-line  e i blog che trattano dell’Italia. Scrivo i tweet in Italiano…e questo blog in Italian.

Per ogni studente di una lingua straniera c’è sempre un momento in cui si colpisce il proverbiale muro. Al inizio, la curva d’apprendimento va velocemente da 0 a 60 secondi come un’auto sportiva. Inizialmente un principiante impara in fretta parole straniere e frasi facili. Ma dopo un po’ tutto rallenta e va al ritmo della corsa di una tartaruga e lo studente lotta a ricordare le regole complicate di grammatica, quando d’usare il congiuntivo e come di usare le parole “ci” o “ne“. Per superare il mio blocco mentale sapevo che avevo bisogno di una specie di immersione totale. Però con una famiglia e un lavoro a San Francisco, mandare tutto all’aria e volare via a Firenze non era possibile. Chiedete alla mia famiglia!

Dunque nel gennaio 2010, mi veniva in mente l’idea di scrivere un blog in Italiano. In questo modo pensavo d’immergermi, costringendo il cervello a pensare continuamente nella lingua con la speranza di renderla più intuitiva. Così usando il blog e twitter aumento il vocabolario, rinforzo la grammatica e do la caccia alle preposizioni fastidiose. Certo faccio gli errori, ma si dice: “Sbagliando, si impara”. C’è gente meravigliosa che si è ferma qui per aiutarmi con la lingua. Ricevo anche notizie dagli studenti come me che sono incoraggiati a continuare con gli studi.

Il punto è ogni giorno non possiamo sempre vagare per il mondo per immergerci in altre lingue e culture. Ma questa non è una scusa per non continuare a esplorare e imparare. Con le tecnologie di oggi, se lo vogliamo davvero, possiamo continuare a seguire le nostre passioni, e facciamo venire da noi il mondo e viceversa. Internet è una cosa meravigliosa. Anche se non posso vivere in Italia, ci posso viaggiare ogni giorno sulle cyber-onde.

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30 Days of Indie Travel Project Day 16: “ BAGGAGE – How do you travel lightly – either emotionally or physically?“ : To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Il giorno 16 del progetto e il tema è: “Bagagli – come viaggiate leggere – emotivamento o fisicamente?

Sono contenta di dirvi che durante i miei viaggi, non ho mai avuto un disastro con il bagaglio. Tocco ferro. Le mie valigie vanno e ritornano senza problemi. Però ho una storia divertente sui bagagli da raccontare. È successo durante una delle mie prime escursioni in Italia con mio marito. Mentre andavamo in macchina da Firenze a Lucca è iniziato a piovere. Ma questo non era un temporale Toscano normale. Questo era un diluvio, quasi un “fine del mondo” una specie di tempesta. Non riuscivamo a vedere molto oltre il parabrezza, ma stranamente la macchina veniva superata da guidatori più veloci…figurati!
Quando siamo arrivati a Lucca, le strade erano piene d’acqua. Lentamente abbiamo attraversato le strade verso la Villa Romantica, un bed e breakfast, nello stile Vittoriano, evidentemente decorato da qualcuno molto innamorato dello stile Art Nouveau. L’acqua alta minacciava di stallo il motore, ma per fortuna siamo arrivati sani e salvi all’albergo stanchi e scombussolati. Dopo aver sistemato tutto con il proprietario mi sono girata verso mio marito e gli ho detto: “Va bene. Tutto pronto. Adesso possiamo andare a prendere i bagagli.” Ma lui mi ha semplicemente guardato senza dire nulla. La sua mancanza di una risposta inizia a irritarmi. Così ho ripetuto più forte. “Ok! Vai a prendere i sacchetti dal bagaglio della macchina.” Ancora una volta lui mi ha guardato come se fossi pazza. “Che cosa stai aspettando, VAI A PRENDERE I BAGAGLI!” l’ho sgridato. Roteando gli occhi lui mi rispose: “Boh, se mi parlassi Inglese, forse potrei capirti!” Povero uomo, stanco dopo una corsa straziante e la sua amorevole moglie lo sgridava. Ma… urrà per il mio Italiano! Ero così stanca e ho dimenticato di cambiare lingue e non mi sono resa conto che stavo parlando una lingua straniera con lui! Casualmente quando mio marito è andato a prendere i bagagli ha anche smesso di piovere.

Quando io viaggio cerco di andare leggera e ho imparato l’arte d’imballaggio fino a farne una scienza e riesco ad essere piuttosto il minimalista quando necessario. Cerco di mettere tutto quello che ne ho bisogno in solo una valigia, con lo scopo di portarla al bordo, con il mio portatile, libro e ipod. Quando sono partita per l’Europa la prima volta ho preso con me un nuovo paio di blu jeans, uno zaino arancione brillante, e una valigia di medie dimensioni. Più recente fare la valigia è diventato più complicato, perché ci sono tante decisioni e l’ordine dei vestiti per decidere cosa da portare. Dopo tutto, voglio fare una bella figura quando viaggio all’estero, mentre aderisco alla regola “quando si va, poco è meglio”.

Alla partenza si viaggia leggeri, ma cambia sonata al ritorno…lì ci si appesantisce. E no, non sto parlando del peso che mi metto su dopo avere mangiato pasta ad ogni pasto quando sono in Italia. Saggiamente io metto alcuni sacchetti di più nella valigia che espandono per contenere l’universo per accogliere tutte le cose che non posso vivere senza e voglio portare a casa con me. Dopo tutto, chi può rifiutare un barattolo di miele dal giardino di un’amica o formaggio dalla fabbrica di Grana Padano o una ceramica deliziosa da Deruto. Non posso viaggiare in Italia senza portare in dietro almeno sei libri comprati alla Feltrinelli o un sacco di DVD scoperti nel mercatino a Roma…e quelle bottiglie di vino, comparte in Umbria durante le degustazioni, devono essere riportate a casa in qualsiasi modo. Quindi, io parto abbastanza  leggera, ma ritorno a pieno carico.

30 Days of Indie Travel Project Day 15: “ What’s your favorite city“ : To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Il giorno 15 del progetto e il tema è: “La tua città preferita.”

Senza dubbio Firenze è la mia città preferita. Ovviamente è una città molto bella, piena di storia e d’arte. Che cosa c’è da non adorare di Firenze? C’è il duomo, il battistero, il palazzo dei Medici, la statua di Davide, e il palazzo vecchio. C’è S. Spirito, l’ospedale degli innocenti, ed i giardini dei Boboli. C’è S. Croce, gli uffizzi e il Bargello. Ci sono i mercatini, le gelaterie, i bar e le trattorie meno conosciute che servono la migliore pasta di “fieno e paglia” che abbia mai mangiato. È la città di Dante, Ghirlandaio, Ghiberti, Donatello, Botticelli e Michelangelo. È anche la mia città.

Firenze è la prima città in cui ho mai vissuto all’estero da sola e per me rappresenta indipendenza e libertà. Ho abitato con una famiglia Italiana vicino allo stadio, nella direzione di Fiesole, e ogni giorno camminavo o prendevo l’autobus per andare a scuola in via Fiume vicino a Santa Maria Novella. In poco tempo le strade mi diventarono familiari, le piazze e le vie di Firenze. Conoscevo anche bene le botteghe degli artigiani, gli artisti e gli orafi che vedevo lungo la linea d’autobus quando passavo per andare allo studio dove il maestro di pittura mi aspettava ogni martedì e giovedì. Ricordo gli odori della vernice e dell’olio di lino che provenivano o dai negozi di lavoro e il rumore delle vespe che rimbalzava dai muri e nel corridoi dei palazzi e anche la frenesia ed energia della città. Ricordo anche la sensazione di essere circondata per la prima volta da una lingua straniera e dalla cadenza di voci diverse da quello a cui ero abituata.

Ho attraversato Firenze così tante volte che diventò quasi normale passare davanti al duomo con il suo marmo verde e rosa, illuminato dai raggi di sole ogni mattina. Andavo in giro sempre con un taccuino in mano per fare bozzette di tutto quello che vedevo. Una statua qui, un pezzo di architettura, un angelo di Botticelli veduto agli uffizi o una figura di Brunelleschi dal portone del Battistero. Tutto era possibile a Firenze e ogni sera sulla mia strada per casa sognavo sempre del futuro mentre guardavo l’Arno che brillava nella luce del sole al tramonto. Chi sapeva che il fascino di Firenze mi avrebbe legato così forte da richiamarmi continuamente.

Ora che sono piena di nostalgia per Firenze voglio condividere una canzone che riesce a evocare tutti i miei sentimenti per la città e il quartiere in cui ho passato alcuni dei più bei momenti della mia vita… “Firenze Santa Maria Novella” di Pupo.

Le luci spente delle due di notte
passa un barbone con le scarpe rotte
la notte qui non e’ come a Milano
o a Roma, sempre pieno di casino
fra quasi un’ora arriva “la Nazione”
un ferroviere fischia una canzone

una signora senza suo marito
la guardo bene, e’ solo un travestito
Firenze S. Maria Novella sogna
povera ancora di vergogna
sembra lo specchio della sua citta’

Firenze S. Maria Novella almeno
mi fa sentire un po’ sereno
e il portafoglio non mi rubera’
i primi pendolari la mattina
quest’anno e’ forte la tua fiorentina

la colazione con i bomboloni
e guai a chi parla male di Antognoni
raggio di sole arriva il nuovo giorno
gente che va giurando un ritorno
perche’ a Firenze sulla mia parola
non vedi niente in una volta sola
Firenze S. Maria Novella e’ festa
per lui che va per lei che resta
per un amore che ritornera’
Firenze S. Maria Novella scusa
spero di farti una sorpresa
quando la mia canzone sentirai

• rimbalziamo!

Ryan ed io a pranzo nella mensa del Vaticano - l'estate 2010

30 Days of Indie Travel Project Day 14: “ What’s your favorite quote about travel? Why does it stand out to you?“ : To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Oggi è giorno 14 del progetto e il tema è: “La tua citazione preferita che tratta di viaggiare”

La citazione preferita di oggi è “Rimbalziamo!”

L’espressione viene da mio figlio, Ryan ed è diventata uno slogan standard per tutta la famiglia. Forse non ha senso in Italiano ma “Rimbalziamo” o “è l’ora di rimbalzare” riassume più o meno l’energia di mio figlio, l’entusiasmo e la vitalità in cui lui si muove attraverso la sua vita, come una palla di gomma che è sempre rimbalzare. Si comunica l’idea classica: “Sono venuto, ho visto, ho conquistato …già tempo di andare avanti e vedere cosa c’è di più là fuori!

Quando io viaggio, non sono un viaggiatore che muove lentamente…affatto! Come mio figlio, sono piena d’energia, dal momento in cui le ruote toccano la terra e mi trovo in un paese straniere. Non ho tempo per il fuso d’orario e non ho voglia di sprecare il mio tempo in qualche albergo con le persiane oscurando la luce del giorno, quando potevo essere camminando attraverso i quartieri, assorbendo l’atmosfera straniera e facendo due chiacchiere con i venditori ambulanti e la gente che incontro per la strada. Prima di partire, forse dico agli amici che io vado in Italia per godermi “la dolce vita” e per rallentare la mia vita. Ma in realtà ci sono i musei, le chiese e i villaggi da visitare, la gente di conoscere e le cena di essersi godute. Non voglio perdere un attimo! I momenti in cui mi trovo in un altro paese sono molto preziosi e voglio afferrare tutto il gusto possibile in un breve lasso di tempo. C’è sempre tempo per riposare a casa. Dunque quando viaggio, come figlio, tale madre…io sono sempre rimbalzare”!

30 Days of Indie Travel Project Day 13: “ For some people, no matter how much they love traveling, there’s always no place like home. Other travelers make their homes wherever they happen to be. Tell us about your home – where is it and why do you consider it your home?“ : To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Oggi è giorno 13 del progetto e il tema è: “Dicci della vostra casa o dove vi trovate a casa”

Ho abitato in tanti posti: Mt. Vernon Iowa, Galesburg Illinois, Florence Italy, Champaign Illinois, Chicago Illinois, Oak Park Illinois, Baltimore Maryland, Danville California, Overland Park Kansas, Wheaton Illinois e Fremont California (d’altra parte della baia di San Francisco). E no, non sono mai stata con il  programma di protezione testimoni! Da infanzia all’università e poi a vagabondo per il paese con mio marito per ragione di lavoro, ho vissuto in tante città diverse. Ciascuno aveva i suoi meriti ma nessuno è più bello di vivere qui, vicino alla baia di San Francisco.

Dal mio portico posso vedere il punto più sud della baia e anche la cima di Mission Peak che sorge praticamente dal mio giardino dietro la casa. A Fremont c’è un’immersione della gente di ogni razzo e paese immaginabile. Si dice che qui nella mia zona ci sono più lingue parlate che a New York. Infatti siamo numero 3 delle città di America per diversità! Mi preoccupavo un po’ quando mio marito ed io abbiamo viaggiato all’estero, lasciando i nostri figli a casa con i nonni, che li abbiamo privato dell’esperienza di viaggiare in un paese straniero. Quando ho chiesto a mio figlio la sua opinione ha detto: “Mamma, devo solo fare una passeggiata intorno al quartiere di viaggiare all’estero!” Infatti è vero. Ogni sera quando andiamo a spasso con il cane possiamo incontrare le donne indiane vestite in sari, un Seik che mette un turbante o una giovane donna Cinese con il suo neonato. Ci sono gli odori di curry e piatti orientali che provengono dalle cucine dei nostri vicini della porta accanto. In ottobre le case sono decorate con piccole luce, non per natale ma per la festa di luci Indiano Diwali. Qui c’è anche il più grande comunità di Afghani e il parco in cui mio figlio gioca a calcio è lo stesso di cui l’autore Khaled Hosseini ne ha parlato nel suo libro “The Kite Runner”.

Noi viviamo in un “melting pot” qui a Fremont. Siamo anche fortunati di vivere in un posto in cui possiamo metterci i sandali e i calzoncini undici dei dodici mesi dell’anno e non ci manca mai per qualcosa da fare. Siamo molto vicino alle montagne per sciare, le valle di Napa e Sonoma per godersi vino e il mare per nuotare con i leoni marini e fare campeggio sulla spiaggia. Abbiamo anche la perla del nord della California – la città di San Francisco, che offre tutto immaginabile … ristoranti, cultura, musei, shopping, spettacoli, musicali a pochi passi di distanza. Dal Marin Headlands si può godere due viste incredibili; ovest c’è un panorama dell’oceano pacifico immensa e misterioso e nell’altra direzione il panorama del Golden Gate Bridge con la città in dietro.

Di tutti i posti in cui ho abitato mi trovo bene qui vicino la baia di San Francisco. Qui c’è la mia famiglia, mio marito e i nostri tre figli. Qui c’è il mio cane Sinbad. Qui c’è il mio lavoro. Qui ci sono gli amici con cui passiamo il giorno di Ringraziamento, il giorno di Natale, il giorno di Boxing, Pasqua, Halloween e le feste di compleanni. Qui si può trovare una casa piena di computer, dei miei quadri, dei miei libri e tutta la roba che porto indietro dai nostri viaggi in Italia. Qui preparo un bel grande ciotole di pasta o cuoco il mio pane. Qui ci sono le risate e l’amore. Questo è dove mi sento a casa e dove io metto il cappello quando torno dai miei viaggi.

30 Days of Indie Travel Project Day 12: “MEANINGFUL CONNECTIONS – Travelers meet dozens, of new people on every trip. They may stay in your life forever or be forgotten the next day. Tell about a time you felt a powerful connection to another person while traveling.“ : To Read the blog in English click here

30 Giorni di Indie Travel Project Oggi è giorno 12 del progetto e il tema è: “Rapporti importanti fatto durante un viaggio.”

Secondo me, viaggiare è tutto di effettuare i collegamenti. Non sto parlando di fare un collegamento d’aereo o di saltare a bordo un treno giusto prima che spingesse fuori da una stazione, ma invece sto parlando di effettuare i collegamenti personali. I viaggiatori da natura condividono un legame forte. Siamo curiosi, siamo avventurosi, siamo pronti per andare fuori la nostra zona di comfort. Dunque c’è sempre un cameratismo tra un gruppo dei viaggiatori che si trova allo stesso albergo, nello stesso scompartimento del treno, o davanti alla stessa fermata d’autobus. È sempre facile fare conversazione con queste compatriote di viaggi. Non c’è mai una mancanza di argomenti. “Di dove siete?”…“Dove andate domani”… “Che cosa avete visto oggi che potete raccomandarci vedere domani?”…”Volete cenare insieme?”… “Andiamo al bar per un caffè”...e così via. Viaggiare cambia la velocità in cui facciamo amicizie. Possiamo farle in poco tempo, paragonato alla vita quotidiana. Possiamo collegare e sviluppare amicizie che durano per anni dopo le vacanze sono finite sulla base delle nostre esperienze condivise. Non c’è male che abbiamo Facebook per tenerci tutto in contatto!

Dunque questo blog è dedicato a tutti gli incontri speciali che abbiamo fatto durante i nostri viaggi e a quelli che abbiamo ancora da fare. Qualche di voi ho incontrato per caso in Italia, altri di voi ci siamo incontrati attraverso internet e poi in persona. Siete tutti grandi e fate l’esperienza di viaggiare più piacevole. Guardando tutte le foto, mi fa ricordi belli momenti abbiamo trascorso insieme. Sono molto commossa che ho il grande piacere di conoscere tutti voi. Viaggiare è fantastico quando è condiviso con gli altri e gli amici sono i più bei regali con cui potete ritornare a casa dopo le vacanze.

Charlene è Pete Gridley ci siamo incontrati per la prima volta nelle cinque terre a Vernazza. Lei è una grafica come me e lui un fotografo. Charlene ed io condividiamo una passione per la lingua italiana! Ci siamo incontrati qui negli stati uniti e abbiamo programmato d’ incontrarti di nuovo in italia!

Anna e Dave Porter ci siamo incontrati sulla costiera Amalfitana al albergo Onda Verde. Che bell’avventura! Ci siamo andati a Capri insieme…e abbiamo bevuto tante bottiglie di vino insieme!

Claudio Maraniello e Lara Gargs Ci siamo incontrati prima su Impariamo e poi durante il soggiorno sulla costiera Amalfitana. Sono venuti a trovarci a Praiano da Napoli nonostante il traffico serale! Una serata davvero grande! Abbiamo cenato insieme e abbiamo parlato fino a tardi. Non vedo l’ora di vederli qui in California uno di questi giorni!

Rossella e Massiamo Balestrini Rossella ed io ci siamo incontrate per la prima volta alcuni anni fa nel forum d’Impariamo. Subito dopo siamo diventate amiche e ora la considero una sorella. Incontriamo spesso su skype e facebook e sono fortunata di avere visitato lei e suo marito Massimo, un artista di talento, alcune volte a casa loro a Lago di Garda.

Gabriele Moschini Ci siamo anche incontrati nel forum d’Impariamo e poi in persona a Parma per un pranzo con Monica Gallini.  Abbiamo trascorso un pomeriggio a Parma con Gabriele come il nostro guida. È una fonte d’informazione!

Le donne di Milano! Durante il nostro soggiorno al agriturismo a Mantova abbiamo passato un po’ di tempo con queste donne carine e le loro ragazzi, che hanno scappato Milano per godersi la compagna di Mantova. Ogni mattina abbiamo fatto conversazione vivace mentre facevamo la colazione. Quel weekend piovoso abbiamo visitato gli stessi posti e ogni volta che ci siamo incontrati a Mantova o Verona c’erano grandi sorrise e abbracci per tutti.

La Dalla Ricca famiglia Abbiamo visitato i suoceri dei nostri amici di Milano a Mantova e ci hanno accolto calorosamente. Abbiamo trascorso un bel giorno visitando la fabbrica di Grana Padano e la zona intorno a Mantova.

Serena Carresi Serena, un’italiana che segue il mio blog. Quando ero a Cortona improvvisamente ho sentito il mio nome. È stata Serena che mi ha riconosciuto! Era con la sua mamma e ci siamo abbracciate e abbiamo avuto una bella riunione davanti alla gelateria! La mia famiglia era un po’ incredula che qualcuno mi avrebbe riconosciuto nel mezzo d’italia!

Gli amici d’Umbria!!!! Sembra che io conosca questi amici d’anni. Ma infatti ci siamo incontrati prima su Facebook. Le ultime due volte che siamo andati in Italia abbiamo fatto una gita in Umbria per vederli. Loro sono molto affettuosi e ogni volta fanno una cenone per noi! Siamo così fortunati di conoscere: Giselle e Mark Stafford, Gabriele Cruccolini e Federica Lorenzoni, Letizia Mattiacci e suo marito Rüd, Helen Yuen, e Rebecca Winke

La famiglia Mirabile. La famiglia di Francesca (la nostra studentessa di cambio/figlia italiana!) Abbiamo passato una bella settimana con la famiglia in Puglia l’estate scorsa! Vittorio, papà di Francesca è un uomo fantastico e ha fatto tutto per noi. Ha anche trovato un trullo in cui potevamo vivere! Tutti i zii e cugini sono stati grandi e con loro ci siamo divertiti un mondo.

Vita e la famiglia Gentile. Vita é l’amica di Francesca e ora anche una cara amica di me. Ci incontriamo spesso su Skype, ma quest’estate in Puglia ci siamo incontrate in persona per la prima volta e abbiamo trascorso un giorno meraviglioso al mare insieme!

Stasera al Quirinale a Roma Berlusconi si è dimesso. Il riassunto degli eventi dal Sole 24 Ore:

Silvio Berlusconi si è dimesso: il passo indietro giunge alle 21.41 senza strappi rispetto a un copione ampiamente previsto. Con un’unica eccezione: una folla crescente che si raduna attorno ai luoghi simbolo della crisi, da Montecitorio al Quirinale, il teatro dell’epilogo del governo. E qui l’attesa per l’addio del premier è scandita dall’esecuzione dell’Hallelujah di Handel improvvisata da un gruppo di musicisti, mentre tricolori e bandiere europee punteggiano la folla. Così come cartelli beffardi, lanci di monetine e cori di chi grida «buffone, buffone» o intona l’inno di Mameli, accolgono l’arrivo del Cavaliere al Quirinale. Gli stessi cori che ne accompagnano l’uscita, un’ora dopo, da un accesso secondario prima della festa di piazza.

Ho seguito gli eventi su Twitter. La delusione, la frustrazione e la collera degli italiani sono stati palpabili. Quando è arrivato il momento in cui abbiamo saputo che si è veramente dismesso, i tweet sono diventati euforici. Ora i tweet sono pieni di speranza. Ecco alcuni tweet dalla categoria #maipiù – never again!

Sembra quasi di sentire un gigantesco “Oooooooo” che sale da tutta l’Italia, come prima del calcio di rigore
– Giorgio Gori

cin cin!!! si brinda!!!
– mysticarossella

“Buffone, buffone”, l’arrivo di Berlusconi al Quirinale
– Repubblica Tv

Disinstallazione Berlusconi ██████████████████ 100% Processo  #maipiù
videoitaliano

Seems like Berlusconi is going to resign tonight. I’ve been waiting for this day since I was in high school #maipiù
– Liviacolare

Mr. B. not in my name, and never more #maipiù
– Francesca_Me

Questo è il più grande spettacolo dopo il Big Bang #maipiù
– _arianna

Le donne trattate come bambole gonfiabili #maipiù
– insopportabile

#maipiù giovani esclusi da politica e lavoro
– DarioSaut

#maipiù puttane e puttanieri, ministre nel tunnel dell’incompetenza e mafiosi a legiferare
– ariannachieli

Legge bavaglio #maipiù
– bastacasta

#maipiù vergognarsi del proprio Premier
– Galatweet

#maipiù un paese che festeggia le dimissioni del suo Presidente del Consiglio
– ilmiomondonuovo

I am participating in BootsnAll 30 Days of Indie Travel Project and today is Day 11 of the project and the topic is: “For some of us, food isn’t just a part of our travels, it’s the reason why we travel. Whether you travel the globe to try new foods and use food to form a deeper connection with the culture or just eat to live, food plays a big part in the travel experience. Share a food-related story from your travels or describe your best meal.“ : To Read the blog in English click here

Sto partecipando nel progetto di BootsnAll per i blogger. 30 Giorni di Indie Travel Project Oggi è giorno 11 del progetto e il tema è: “Condividete una storia che tratta di alimenti o descrivete la cena migliorare di un viaggio. 

La gente di Puglia sa festeggiare e mangiare. Caso a punto. Ferragosto. La festa di San Rocco a Locorotondo. Non ho mai mangiato così tanto di quello che ho mangiato con la famiglia Mirabile durante le vacanze estive in agosto. Per una settimana c’erano cene dentro, cene fuori, cene in campagna, cene in centro, cene in pizzerie e cene al mare. Queste cene sono durate per ore e ore. Non sto scherzando! Anche i pranzi ci sono voluti due o tre ore per finire! Difficile fare un pranzo veloce veloce durante la settimana della festa! Sembrava che il pranzo avesse già finito ed era l’ora di cenare di nuovo!

Ad ogni cena c’erano antipasti e affettati. Questi sono stati seguiti dai primi piatti di pasta asciutta o pasta al forno. Poi c’erano i secondi, le pietanze di carne o piatto di pesce. Poi la frutta. Poi il dolce. Poi il caffè. Poi limoncello o grappa. Poi il gelato. La tavola è stata allungata e ha riempito tutto il soggiorno per accomodare la famiglia allargata, che consisteva degli zii, i nonni, i genitori, i cugini, i figli e gli ospiti dagli stati uniti!

È stata durante questa settimana di festa d’alimento che ho assaggiato qualcosa che non ho mai assaggiato prima: Panzerotti. La notte di San Rocco, dopo la statua di S. Rocco è stata sfilata per la città e i fuochi d’artificiali ed i mongolfieri sono stati innescati in onore del santo patrono della città, siamo usciti di Locorotondo per visitare i cugini a loro trullo in campagna. Da casa loro eravamo in una bella posizione per guardare gli altri spettacoli di pirotecnici prevista per quella serata. Vedete, in Italia non è sufficiente avere solo uno spettacolo per onorare il patrono, invece necessario avere tre altri più che cominciano a mezzo notte, uno dopo l’altro fino alle prime ore del mattino. Mentre aspettavamo lo show, che cosa abbiamo fatto? Ovviamente abbiamo mangiato! Questa volta il menu consisteva di panzerotti cucinato in un forno aperto sulla terrazza e il maestro cuoco è stato lo zio di Francesca, che ha preso cura della cottura della panerotti con scherzi e buon umorismo, sempre con un bicchiere di vino nel mano o un mezzo mangiato panzerotte.

I panzerotti sono fantastici quando sono mangiati caldi direttamente dal forno. Sono una pietanza tipica di Puglia che mi fa ricordare una piccola calzone o pizza chiusa. I panerotti però sono prodotti con un impasto più morbido e dopo cucinare possono essere riempiti con una selezioni delle cose: pomodori e mozzarella, spinaci, funghi, mais, salsicce, melanzane o prosciutto. Un altro ripieno è una mescolanza di cipolle fritte in olio d’oliva e condite con capperi e acciughe salate. Anche i peperoni grillati vanno bene.

Mentre stavo mangiando il mio secondo panzerotte, consapevole che il mio stomaco stava crescendo più grande con ogni ora che passava,  ho sentito il rumore dei fuochi artificiale nella distanza. Facendo una pausa dal mio sovraccarico alimento, mi sono goduta gli spettacoli di luci sopra la città di Locorotondo con tutta la famiglia vivace e allegra intorna a me. Un momento magico visualmente come gastronomicamente. Quando gli spettacoli sono finiti alle tre della mattina, siamo andati a casa? No! Siamo ritornati al Trullo per mangiare più! Le zie ci hanno portato le torte, il gelato, i biscotti e i fichi d’India e altra frutta. C’era caffè e vino e birra. Tutti a tavola! Nessuna dorme stasera. Tanti panzerotti ancora da mangiare. La festa è appena cominciata.


I am participating in BootsnAll 30 Days of Indie Travel Project and today is Day 10 of the project and the topic is: “At what point in your travels have you felt most in tune with the Earth? Share a story of how you interacted with the local environment or nature.“ : To Read the blog in English click here

Recentemente ho letto che il sito BootsnAll ha un progetto per i blogger. 30 Giorni di Indie Travel Project e ho deciso di saltare a bordo per partecipare. Oggi è giorno 10 del progetto e il tema è: “Durante i vostri viaggi qauando avete sentite più vicino alla terra. Condividete una storia spiegando come ha interagito con l’ambiente locale o con la natura?

Non mi sono mai sentita più vicino alla madre terra da quando sono entrata le grotte di Castellana in Puglia l’estate scorsa. Sotto terra nelle grotte misteriose, qualsiasi cosa potrebbe succedere! Mentre scendevo nel buio freddo e nebbioso per raggiungere la prima livello delle caverne, creature nude scivolarono lungo la pista bloccando la mia via. Hanno cercato di afferrarmi con le braccia sinuose. Con le code pesanti e gli appendici sporgenti che stavano agitando, sembravano di essere non di questo mondo, ma piuttosto spawn del diavolo. Urlando con paura ho saltato in dietro cercando di evitare questi strani animali che volevano prendermi per portarmi via negli angoli scuri e più profondi delle grotte. Dopo aver evitato uno, un‘altro più pauroso comparso e non sembrava una via di fuga da quest’incubo.

Che bel spavento! Ma fortunatamente per me non erano le vere anime dannate, ma attori dello spettacolo Hell in the Cave che unisce danza, voci, suoni e luci nella scenografia nel racconto della prima cantica della Divina Commedia. Nello spettacolo c’è una libera interpretazione delle figure dei dannati e dei demoni, i cui corpi riflettono le nostre angosce più profonde. Il tunnel buio che conduce il pubblico nelle grotte complete con i suoi mostri contorceva, è la prima introduzione che stiamo entrando nella città dolente dei dannati. Le grotte con i suoi stalagmiti e stalattiti sono un fondale perfetto per questo drama. Un’esperienza davvero straordinaria e spaventosa.

Lo spettacolo, Hell in the Cave iniziava intorno alle dieci di sera e siamo arrivati ​​alle grotte di Castellana nel pomeriggio per avere il tempo per esplorare a fondo questa meraviglia sotterranea e per visualizzare le opere d’arte naturale e stupefacente che sono voluti milioni di anni a creare. Le grotte di Castellana sono la più grande rete delle caverne di calcare in Italia. Al primo livello dove c’era lo spettacolo, c’è La Grave uno spazio aperto e enorme dove c’è un buco al soffito che permette la luce del sole di entrare. Ma questo è solo l’inizio delle caverne ed è possibile scendere ancora più in profondità della terra per per attraversare tutti i 3 km delle caverne. Dietro ogni angolo c’è qualcosa mozzafiato da vedere. Camminando le piste, guardando i colori fantastici e le formazioni si sente piccolo e sembra che tempo non ha significato. Ogni tanto ho sentito una goccia d’acqua sulla mia testa e mi sono resa conto che la natura non ha completato il suo lavoro qui. Ad ogni passo che facevo mi sono accorta che le grotte di Castellane sono continuamente in formazione e metamorfosi. Noi umani con le nostre paure, i nostri drammi, i nostri diavoli, e i nostri progressi tecnici siamo solo una piccola parte di questo vasto mondo che ha un potere così grande su di noi. Dopo la mia visita alle caverne di Castellana avevo una nuova rispetto per la terra e le forze di natura che non possiamo mai conquistare.

Lo spettacolo: Hell in the Cave

Le grotte di Castellana